E’ la stagione del restyling. Per la linea: soluzioni soluzioni mediche e ritocchi soft. E super cosmetici mirati al problema
L’anti-barbie Lammily, corpo poco slanciato, seno normale e fianchi non proprio da top model, ridurrà la frustrazione delle giovani verso modelli così inarrivabili da alimentare l’ossessione per i ritocchi? È presto per dirlo. Comunque gli interventi estetici sono ormai indici economici considerevoli. Secondo l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery nel 2013 in Usa sono stati oltre 11 milioni, per una spesa oltre 12 miliardi di dollari, la più rilevante dalla Grande Recessione del 2008. E se la ripresa economica spinge a investire su se stessi, lo scivolone del potere d’acquisto degli europei fa prevedere una crescita lieve (3,1%) fino al 2018. Lo attestano i dati dell’International Master Course on Aging Skin (Imcas) dello scorso febbraio, che annunciano il maggior incremento in Asia (12,6%), America Latina (9,2%), Stati Uniti (7%). Le richieste più frequenti? La riduzione del grasso e l’aumento del seno che, nella graduatoria mondiale, perde il primato. «Anche in Italia la liposuzione è l’intervento più praticato negli ultimi due anni e ha soppiantato la mastoplastica additiva che retrocede al quarto posto, preceduta da blefaroplastica (ringiovanimento dello sguardo) e lipofilling (trapianto di grasso)», rivela Pierfrancesco Cirillo, segretario dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe). Un’Italia che, secondo i dati Imcas, guida comunque la classifica europea dell’estetica medica a tutto tondo.
Ma cosa chiedono le italiane? Ne parla Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, con ambulatori di dermatologia plastica anti-aging. «Al top quelli anti-cellulite, che interessano donne sempre più giovani. Oltre ad agire sulle cause, prima fra tutte le ritenzione idrica, attraverso alimentazione e movimento, può giovare la microterapia, in cui piccole iniezioni di soluzioni ipersaline richiamano per osmosi acqua dai tessuti profondi, poi eliminata dai capillari del derma. Promettente è anche l’utilizzo di microiniezioni di aminoacidi ed enzimi che stimolano i fibroblasti, migliorando il turgore di interno cosce e braccia, décolleté e addome». «Utile anche la carbossiterapia», aggiunge Maria Gabriella Di Russo, docente di Medicina Estetica nel master dell’Università di Pavia. «L’anidride carbonica medicale iniettata con ago minuscolo fa scorrere il sangue più velocemente e aiuta a smaltire scorie e gonfiore. Si possono abbinare sedute di LPG (Endermologie): una ginnastica cutanea non invasiva che migliora l’irrorazione vascolare». E se le tecniche di “medicina soft” si possono fare anche a ridono delle vacanze, quelle chirurgiche, anche se “light”, vanno evitate nei periodi più caldi. Tra le novità hi-tech, la microlipocavitazione, una tecnica mini invasiva per addome e fianchi, cosce e glutei, ma anche ginocchia e caviglie. Nuova è pure l’applicazione degli ultrasuoni per rassodare il corpo.
Intanto oltre Oceano si punta al fondoschiena. In soli tre mesi oltre 378mila newyorkesi hanno cercato informazioni su RealSelf, il social network degli interventi estetico-chirurgici, sul “Brazilian butt lifts,” che promette di alzare i glutei. E gli italiani rispondono con “B-Up!“. «Una tecnica che solleva il gluteo senza protesi, mediante un filo elastico che, in poche settimane, diventa un sistema stabile anti-gravità», afferma Raoul Novelli, chirurgo plastico a Milano.