L’intervento B-Up
B-Up è un’innovativa tecnica di chirurgia estetica ideata e perfezionata dal Dottor Raoul Novelli nel corso degli ultimi sette anni e presentata ufficialmente il 5 marzo 2014.
Si tratta di un intervento ambulatoriale, poco invasivo e privo di effetti collaterali, che permette di ottenere il sollevamento e il rimodellamento dei tessuti molli del gluteo senza modificarne necessariamente il volume. Costituisce dunque un’ottima soluzione per coloro che desiderano migliorare l’aspetto dell’area glutea senza ricorrere a tecniche aggressive e dai risultati spesso poco naturali – come nel caso della Gluteoplastica tradizionale.
I Fili di Sospensione
Il lifting dei glutei è ottenuto tramite l’inserimento sottocute di sottilissimi fili di sospensione permanenti, perfettamente biocompatibili e di garantita efficacia. Usati già da anni in altri ambiti chirurgici, sono costituiti da un monofilamento di silicone rivestito di poliestere.
Una volta inseriti, i fili svolgono una doppia funzione: una puramente meccanica, per cui il filo, ancorandosi ai tessuti circostanti, ne garantisce il sostegno; e una di natura biologica, in virtù del processo di fibrosi che la sua presenza induce localmente. La fibrosi è una naturale reazione dell’organismo nei confronti dei corpi estranei: in funzione di difesa, produce intorno a essi nuovo tessuto fibroso. Così i fibroblasti, colonizzando lo strato esterno del filo, lo trasformano in una sorta di nuovo legamento naturale, capace di garantire un sostegno costante e stabile contro la ptosi gravitazionale.
Le qualità elastiche dei fili adottati nella tecnica B-Up permettono inoltre di ottenere il giusto compromesso tra stabilità di trazione e adattabilità ai tessuti, che dunque non incorrono in tagli e lesioni come potrebbe accadere con altre tipologie di filo.
Tecnica operatoria: Cerchiaggi e Pilastri
B-Up permette contemporaneamente di risollevare i glutei, accentuarne la proiezione e migliorarne la forma. Questo triplice effetto è dato dalla felice combinazione di due tecniche di disposizione dei fili, che si completano e perfezionano a vicenda: la tecnica dei cerchiaggi e quella dei pilastri a inclinazione variabile.
La tecnica dei CERCHIAGGI è stata la prima sperimentata dal Dottor Novelli, nelle fasi iniziali di elaborazione di B-Up. Consiste nel disporre i fili di sospensione lungo circonferenze ideali, interne l’una all’altra e tangenti in un medesimo punto. Il dottor Novelli ha intuito che inserendo ed estraendo il filo in diversi punti lungo le circonferenze, diminuisce l’energia che la forza di gravità e il peso del tessuto stesso esercitano sul gluteo: ciò permette di alleggerire l’area e proiettarla verso l’esterno, conferendole rotondità senza aumentarne il volume. Il principio su cui si basa questa tecnica non è dissimile da quello con cui, in architettura, si studiano gli elementi portanti di un edificio: moltiplicare i sostegni consente di scaricare e distribuire il peso della struttura in modo più efficace, conferendole elevazione senza comprometterne la stabilità.
Il filo viene dunque inserito sottocute con l’ago a doppia punta cui è ancorato, attraverso piccole incisioni di 2-3 mm. Completata la circonferenza, viene poi tirato e annodato in un punto nascosto: in questo modo la piccola sutura, già poco visibile di per sé, risulta del tutto impercettibile già nei primissimi giorni dopo l’intervento.
In una fase più avanzata di elaborazione del metodo, alla tecnica dei cerchiaggi è stata affiancata quella dei PILASTRI A INCLINAZIONE VARIABILE. Essa permette di accrescere, stabilizzare e soprattutto modulare l’effetto ottenuto con i cerchiaggi, adattandolo alle caratteristiche specifiche di ciascun paziente. In questo caso non si interviene soltanto sulla ptosi dei tessuti, ma anche sulla loro forma.
La tonicità dei muscoli, la consistenza dei tessuti e la lassità cutanea sono fattori che determinano la gravità di caduta di un gluteo e quello che è il suo “asse ideale”. Quest’asse varia a seconda del paziente, ma è riconducibile a una determinata inclinazione con un angolo specifico, che può essere individuato con l’aiuto della geometria. Dato che si tratta di un calcolo vero e proprio, può essere individuato l’angolo più indicato e il punto ideale in cui inserire i pilastri cambiando i parametri inseriti nell’operazione. Proprio in questo consiste “l’inclinazione variabile”. In questo modo ogni paziente può avere una risposta personalizzata su basi scientifiche.
Le due tecniche chirurgiche sono necessariamente complementari e insieme garantiscono un risultato armonioso e stabile, proprio perché studiate specificatamente per ogni singolo gluteo.
Fase post-operatoria
Data la minima invasività della tecnica B-Up, i tempi di recupero dopo l’intervento sono estremamente veloci, soprattutto se confrontati con quelli della tradizionale Gluteoplastica. Il ritorno alle attività quotidiane, personali e lavorative, è di appena 3-4 giorni, l’attività fisica può essere ripresa dopo circa un mese. Non è necessario indossare guaine compressive, ma si consiglia l’uso di calze o leggings push up per due settimane dopo l’intervento.
Tecniche correlate
La tecnica B-Up, come già detto, permette di aumentare proiezione e rotondità dei glutei, ma non comporta un effettivo aumento dei volumi, né modifica il rapporto tra la concavità dei fianchi e la convessità dell’area trocanterica. Per intervenire anche su questi fronti e ottenere un risultato completo e armonico, è possibile affiancare a B-Up le tecniche di Liposcultura e Lipofilling. La prima, com’è noto, permette di rimodellare la silhouette eliminando i depositi adiposi in eccesso; la seconda adotta il metodo Coleman per preparare e reimpiantare il grasso autologo nelle aree che necessitano di un riempimento.